venerdì 29 aprile 2011

L’eleganza del riccio di Muriel Barbery


Volevo parlarvi brevemente di questo libro che mi è entrato nel cuore: "L'eleganza del riccio".
Un giorno ero a casa di mia cognata e - come faccio sempre quando vado a casa di qualcuno - sbirciavo la libreria. Subito mi è saltato agli occhi questo romanzo e le ho chiesto se le era piaciuto. Mi rispose che ancora non era riuscita a leggerlo, ma ne aveva sentito parlare benissimo, così me lo prestò, sapendo bene che tanto io i libri li divoro, quindi di lì a poco gliel'avrei riportato.
Dopo aver letto la trama decisi che dovevo assolutamente leggerlo.
Siamo a Parigi (città che adoro). Renée è una semplicissima portinaia di un condominio di soli ricchi.
In realtà, si scoprirà che è una donna sorprendente, intelligentissima ed erudita, e per questo l'autrice l'accomuna al suo alter ego nel romanzo: Paloma, una bambina del palazzo, dodicenne, un genio, che però, stanca di vivere, ha deciso di suicidarsi. Il racconto è intervallato dalle riflessioni (filosofiche, logorroiche e complesse) della bambina, che cerca in tutti i modi di carpire la bellezza del mondo.
Il Deus ex machina sarà un ricco signore giapponese che farà amicizia con la bambina e insieme smaschereranno la portinaia. Non vi svelo la fine, se ancora non l'avete letto, ma vi dico che è un libro dolcissimo.
Penso ci sia un po' di Renée in tutti noi. Chi, volente o nolente, non nasconde qualche lato del proprio carattere per paura, orgoglio o testardaggine?
Questo romanzo e i suoi personaggi ci aiutano a far venire fuori il nostro lato migliore, le nostre qualità, i nostri pregi.
Assolutamente splendida l'immagine della camelia.
Intelligente, ironico, brillante. Vi toccherà l'animo...


ps: nel 2008 è stato realizzato anche un film, intitolato "Il riccio", liberamente ispirato al romanzo (ce l'ho ma non l'ho ancora visto :"> vi devo confessare che non sono una grande amante di film francesi!).

giovedì 28 aprile 2011

Sono diventata invisibile di Lucy Cavendish

Sottotitolo: “Cercare l’amore, i calzini, se stesse”.

Come promesso (v. sezione “Prossimamente”) vi posto la recensione del primo romanzo di Lucy Cavendish.
Con non poche difficoltà, ieri sera sono riuscita a leggere le ultimissime pagine del romanzo. E’ stata un’impresa ardua perché ero sul treno (dove solitamente alle 8 di sera non vola una mosca) e si sono presentati nell’ordine: 1) un tizio che emanava un odore a dir poco nauseabondo; 2) un altro tizio che, nonostante ci fossero 200 posti liberi sul treno, mi ha costretto a togliere le 2 borse che avevo momentaneamente poggiato su un sedile perché doveva sedersi per forza lì! Non contento di ciò, ha iniziato anche a parlottare da solo, al che mi sono alzata e mi sono seduta vicino a una ragazza “normale”; 3) per finire, una tizia dietro di me ha iniziato a litigare col fidanzato al telefono gridando improperi di ogni genere (ma lui insisteva a chiamarla! @_@).
Insomma, la ragazza “normale”, dopo 2 pagine di “Cent’anni di solitudine” ha gettato la spugna e si è messa ad ascoltare (era inevitabile) la ragazza cafona; invece io, udite udite, ho RESISTITO! E sono riuscita a finire il libro! Di solito non ho problemi a concentrarmi quando leggo, mi isolo del tutto, tanto che a volte (sulla metro) salto la mia fermata!!
Insomma, cari lettori, dopo questo breve spaccato di vita quotidiana veniamo a noi!
Dunque, la prima cosa che mi è venuta in mente, finito il libro, è stata: ma il titolo, che c’azzecca? Questa volta non posso imputare la colpa alla pessima traduzione italiana, perché il titolo è stato tradotto LETTERALMENTE (lo vedete dalla copertina inglese).. cioè, l’unica volta in cui sarebbe stato saggio cambiarlo l’hanno lasciato identico! Misteri della vita.
La protagonista, Samantha, è una mamma di 3 splendidi bambini: Edward, il più grande, l’ha avuto con il suo ex marito, John I; Bennie e Jamie con il suo secondo marito, John II. Vive felicemente con John II in campagna, lavorando come giornalista freelance, scrivendo articoli su quello che mangiano le rockstar, andando a frugare nei loro frigoriferi.
Un giorno però piomba in casa loro una persona inaspettata, John I, l'ex marito, che sconvolgerà questo quadretto familiare apparentemente perfetto.
Non capisco perché Samantha diventi invisibile, anzi, a me è sembrato tutt’altro! E’ sempre al centro dell’attenzione, contesa dai due John, anche se il I è del tutto immaturo e inaffidabile, è alle prese con i guai dell’eccentrica sorella che viene lasciata dal marito e con i guai del suo migliore amico Dougie, senza parlare dei bimbi e delle sue amiche della ludoteca. Insomma, una bella baraonda di personaggi!!!
A parte l’inspiegabile titolo, il libro mi è piaciuto parecchio, era da un po’ che non leggevo un romanzo fresco, frizzante e scorrevole! I bimbi mi hanno fatto morire dalle risate, John II, invece a parer mio, è troppo perfetto, una figura quasi irreale direi (ho avuto questa sensazione soprattutto verso la fine del romanzo). Anche l’amico Dougie è un personaggio curioso, così come le amiche di Samantha, decisamente particolari!
Mi è piaciuto seguire le vicende della protagonista, vedere come riusciva a destreggiarsi nella vita di tutti i giorni, anche perché con 3 figli non è assolutamente facile!
Molto toccante invece la parte in cui Edward (8 anni) deve confrontarsi con la realtà di avere un padre biologico che l’ha abbandonato e che ora vorrebbe ricucire i rapporti con lui, ma dall’altra parte c’è anche il padre che l’ha cresciuto, quindi il bambino è combattutto e la mamma dovrà rendere questa situazione il meno dolorosa possibile per tutti.

mercoledì 27 aprile 2011

Amori e centrifughe di Leslie Carroll


Ho trovato questo romanzo un po’ lento e macchinoso. L’idea dell’ambientazione però è molto carina! (Titolo inglese: “Spin Doctor”).
La storia gira intorno alle inquiline di un palazzo di Manhattan, tutte alle prese con delle sedute gratuite di psicoterapia effettuate da un’altra inquilina, Susan, nella lavanderia del condominio.
C’è chi ha problemi con la carriera di ballerina o di attrice, chi ha problemi ad affrontare un lutto, insomma, di tutto un po’.
Ma anche la protagonista del romanzo, Susan, fa un’autoanalisi della sua situazione familiare. Le sue preoccupazioni vengono alimentate da una lettura delle carte da parte di una zingara, moglie del custode del palazzo.
Susan inizia a porsi degli interrogativi e scopre che il suo matrimonio non è tutto rose e fiori come pensava.
Il racconto, però, è inframmezzato da pagine di analisi di tutte le pazienti che, a dir la verità, sono un po’ noiose.
La cosa che mi è piaciuta di più è il legame che si crea tra queste donne, un legame fortissimo di solidarietà femminile e vera amicizia.
Però non lo consiglio a chi ha bisogno di una lettura leggera per distrarsi un po’!


Sito internet dell’autrice: http://www.lesliecarroll.com/index.htm.

martedì 26 aprile 2011

Puoi fidarti di te di Raffaele Morelli

Questo libro, come dice il titolo, parla soprattutto della fiducia in se stessi.

Non ho letto molti libri di psicologia e psicoterapia, anzi, non ne ho letto nemmeno uno (questo mi è stato regalato), ma il volumetto in questione, che si legge tutto d’un fiato, ha un approccio particolare alla psicoterapia.
Raffaele Morelli* spiega come lavora solitamente con i pazienti: lui NON vuole sapere la loro storia, il perché hanno sentito il bisogno di ricorrere alla psicoterapia, quale trauma hanno subito, il rapporto che hanno con gli altri, insomma, lui non ne vuole sapere nulla. Vuole invece che ti estranei da quello che pensi sia il tuo problema. Se un fastidio fisico ti affligge (per es., colite, ansia, attacchi di panico) la prima cosa da fare è non pensarci su tutto il giorno. Quando il dolore arriva, bisogna accoglierlo, come fosse una parte di noi, come se ci stesse dicendo qualcosa. Morelli introduce tanti e diversi esempi dei casi che gli sono capitati durante il suo lavoro, sono esempi di persone come noi, chi è insoddisfatto del proprio lavoro, chi ha problemi nei rapporti con gli altri… i fastidi, i dolori, sono un segnale, secondo lui, che qualcosa non sta andando nel verso giusto nella nostra vita.
Rifacendosi a filosofi e saggi antichi, Morelli pensa che in ognuno di noi esista un’Immagine, un altro “io” diverso da noi, un io che conosce i nostri veri desideri, i desideri dell’anima. Dando un nome a questa Immagine, ascoltandola quando ci invia dei segnali, saremo in grado di vivere al meglio la nostra vita.
Spero di non essere stata troppo contorta, so solo che questo libro, in un periodo particolare della mia vita, mi ha aiutato tantissimo! È molto interessante il suo approccio alla psicoterapia e i numerosi esempi sono d’aiuto, perché riguardano problemi che affliggono la società di oggi.

Ps: esiste anche un suo blog (davvero interessante): http://www.raffaelemorelli.it/.
*Medico, psichiatra e scrittore. Ha svolto i suoi studi principalmente nel campo delle malattie psicosomatiche.


lunedì 25 aprile 2011

Stranger than Fiction

Oggi vorrei parlarvi non di un libro, ma di un film che ho visto ieri sera che ha comunque a che fare con la letteratura: "Vero come la finzione" (pessimo titolo italiano a parer mio!), titolo inglese "Stanger than Fiction", con Will Ferrell, Maggie Gyllenhall, Emma Thompson e Dustin Hoffman, insomma, un bel cast!
Harold Crick (Will Ferrell) è un ispettore del servizio fiscale americano. Conduce una vita normalissima e solitaria. Un bel giorno però la sua vita prende una strana piega: inizia a sentire una voce femminile che narra la sua vita, così come farebbe uno scrittore onnisciente. Harold si rivolge a una psicologa che gli consiglia, oltre che degli psicofarmaci, di rivolgersi a un esperto di letteratura. Così Harold va a trovare un professore di letteratura all'Università (Dustin Hoffman), che decide di aiutarlo innanzitutto a capire se si tratta di una commedia o di una tragedia. 
Sembrerebbe una commedia. Infatto Harold, per lavoro, incontra una fornaia (Maggie Gyllenhall) della quale si innamora, ma un giorno sente la voce narrante predire la sua morte. Da quel momento, anche su consiglio del professore, Crick comincia ad aprirsi un po' di più e a godersi la vita come non aveva mai fatto.
Contemporaneamente vediamo anche la scrittrice (Emma Thompson) che ha il blocco dello scrittore e non sa come far morire il protagonista.
(A chi non ha visto il film e vorrebbe vederlo consiglio di non leggere il seguito del post).
Crick riconosce da un'intervista alla tv la voce che sta narrando la sua vita e vuole incontrarla. Quando la vede le racconta quello che gli sta succedendo e la prega di non farlo morire.
L'autrice fa leggere la bozza del suo libro al professore che lo reputa un capolavoro e conclude dicendo ad Harold che il romanzo non può finire se non con la sua morte. E' la stessa conclusione a cui giunge anche Crick, dopo aver letto a sua volta il romanzo.
Un mattino come gli altri, Harold si reca alla fermata dell'autobus per andare al lavoro. Un bambino in bici attraversa la strada proprio mentre sta arrivando il bus, Harold si butta per salvarlo e viene investito dal mezzo.
Lo vediamo poi in ospedale vivo e vegeto ma completamente ingessato. La scrittrice ha deciso di salvarlo, facendo sì che il suo romanzo non diventasse un capolavoro della letteratura contemporanea, ma rimanesse invece un'opera mediocre.
A suo modo Harold è un eroe, era pronto a sacrificarsi per la Dea Letteratura, anzi, ha ringraziato la scrittrice per la bella morte che aveva deciso di dargli.
Se foste stati al posto di Harold Crick, cosa avreste fatto? O se invece aveste il potere di dare vita a un personaggio, scegliereste una commedia o una tragedia?
Com'è il vostro libro ideale? Deve finire immancabilmente con "and they lived happily ever afterand they lived happily ever after"?

venerdì 22 aprile 2011


Auguro a tutti voi una meravigliosa Pasqua!
E mi raccomando... ABBUFFATEVI!
Non solo di cioccolata, anche di "parole"

Il tempo che vorrei di Fabio Volo

Vorrei fare una brevissima premessa: adoro Fabio Volo. Lo seguo da quando presentava Le Iene e poi andò su MTV. Ho letto tutti i suoi libri, e ovviamente anche l’ultimo: “Il tempo che vorrei”. 
La storia è raccontata in prima persona da lui, Lorenzo, disperato perché è stato lasciato dalla sua lei da ormai due anni, perché, a quanto pare, è incapace di amare. 
Il racconto è un continuo flashback: si vede Lorenzo bambino, che soffre perché il padre non gli dà le dovute attenzioni, ma pensa soltanto al lavoro e ai debiti; Lorenzo adolescente che lascia il bar del padre per trovare la sua strada; nel frattempo veniamo a sapere che la sua lei, quella che lo ha lasciato, sta per sposarsi con un altro.
Rispetto ai suoi romanzi precedenti quest’ultimo l’ho trovato meno ironico e divertente. Fabio ha sempre trattato temi come l’amore, l’amicizia, temi importanti ma con una scrittura più leggera, scorrevole e a tratti esilarante.
È il libro che mi è piaciuto di meno, anche perché, devo avvertirvi (SPOILER), non ha un lieto fine. E io, in questo periodo della mia vita, io che adoro le grandi storie d’amore della letteratura passata che finiscono immancabilmente in maniera tragica, ho bisogno di un “… e vissero per sempre felici e contenti”!

giovedì 21 aprile 2011

… non solo libri!

Oggi vorrei proporvi un post estemporaneo, un post che non riguarda un libro ma.... un FUMETTO! Eh sì leggo anche quelli, cioè no, ne leggo solo uno in realtà! Ho ereditato questa passione dal mio papà, collezionista di fumetti di ogni genere, da Tex, passando per Alan Ford fino ad arrivare alla criminologa Julia.
Ma il fumetto di cui mi sono innamorata è Dylan Dog (eeehm sì, di cognome fa proprio “dog”!). Il suo geniale creatore è Tiziano Sclavi, giornalista e scrittore.
Dylan Dog ha preso vita nel 1986 (avevo solo 6 anni!!!) e ha avuto un enorme successo. Da allora sono uscite ristampe su ristampe, almanacchi, superbook, speciali e chi più ne ha più ne metta!!
Il fumetto (nonostante sia di creazione italiana) è ambientato a Londra.
Per chi non lo conoscesse, Dylan è un indagatore dell’incubo, sì, proprio così! In realtà è un ex poliziotto di Scotland Yard che ha deciso di mettersi in proprio. Vive a Craven Road 7 (essendo fan accanita di questo fumetto, quando sono andata per la prima volta a Londra, nel 2005, non potevo non dare un’occhiata in questa via, che esiste veramente peròòò... al posto della porta di Dylan c’era un ristorante!!!).
Il suo campanello non è un campanello normale perché quando lo si pigia urla (??), sì urla: UUUUAAAAARGHHHH!
E’ sempre al verde, è astemio (ex alcolizzato), non fuma, beve sempre e solo tè quando va al pub con il suo amico Bloch, ispettore di Scotland Yard che lo considera come un figlio, soffre di diverse fobie e veste sempre nello stesso identico modo: camicia rossa, giacca nera e jeans e la sua macchina è un maggiolone cabriolet bianco della Volkswagen, che molte volte lo lascia appiedato! 
Nonostante non abbia mai una lira, ha un assistente che vive insieme a lui, il mitico Groucho (sosia di Groucho Marx come si può vedere dalla foto; alla destra di Dylan c'è Bloch), che ogni volta che apre bocca è per fare battute o per lanciare delle freddure (devo dire che spesso devo rileggerle più di una volta perché sono mooolto sottili!) ed è sempre pronto a seguire il suo capo perché non porta mai la pistola con sé e quindi quasi ogni volta lo salva in extremis!
Poi ci sono le donne di Dylan, eh sì, perché in ogni numero del fumetto Dylan si innamora di una donna diversa (ma tutte bellissime!) e ogni benedetta volta, finisce male!
E poi beh, naturalmente ci sono i mostri.. voglio dire, è un indagatore dell’incubo quindi insegue mostri: zombie, vampiri e così via.
Il 16 marzo di quest’anno è uscito anche il film, basato sul fumetto italiano ma che racconta una storia completamente inedita, diretto dal canadese Kevin Munroe. A dire la verità, dopo aver visto il trailer, non ho avuto il coraggio di andare a vederlo al cinema. E’ ambientato a New Orleans e non a Londra, il suo assistente è un certo Marcus e non Groucho e poi ho visto effetti speciali esagerati, un’americanata insomma! Ma se qualcuno di voi l’ha visto mi farebbe piacere sentire le vostre impressioni!
Tornando al fumetto che dire... lo adoro! Lo adoro perché non è mai ripetitivo, mi piace vedere come Dylan riesce a uscire fuori da situazioni assurde e poi Groucho mi fa morire dalle risate.. mi piacciono le storie d’amore che Dylan riesce a intrecciare nell’arco di neanche un centinaio di pagine e mi piace il vecchio brontolone paterno Bloch, che ha sempre paura di non riuscire ad arrivare alla pensione se non risolve i casi che gli capitano tra le mani! E poi, naturalmente, mi piace Dylan! Come non potrebbe? E’ un gran pezzo di ragazzo!!! :-)
E per concludere, se volete approfondire l’argomento, eccovi il sito della casa editrice di Dylan Dog, Sergio Bonelli editore: http://www.sergiobonellieditore.it/index.html.


"[Groucho]: "…c’è un tizio che chiede a un amico: "Da quando porti il reggiseno?” “Da quando mia moglie me ne ha trovato uno in macchina!"; "Perché il poliziotto è fermo al casello con un cucchiaio in mano?" "Perché il commissario gli aveva ordinato di imboccare l’autostrada!"; "Non sopportavo già più di dormire con te, capo: spalanchi gli occhi troppo forte quando comincio a russare…"; "Non comprendo proprio perché il capo si sia dato alla macchia. Se si fosse dato al candeggio ne sarebbe uscito pulito!". FRASE FAMOSA DI DYLAN: "Giuda ballerino!!!

mercoledì 20 aprile 2011

Mr. Zuppa Campbell, il Pettirosso e la Bambina di Fannie Flagg

Ecco la recensione di un altro bellissimo e dolcissimo libro di Fannie Flagg. 
I protagonisti sono tutti nominati nel titolo italiano del romanzo (bellissimo il titolo inglese: "A Redbird Christmas"). 
Il medico mette in guardia il signor Campbell: se non cambierà aria non supererà l’inverno. Così decide di lasciare la fredda Chicago per tentare di trascorrere il Natale nella più calda e accogliente Lost River, un paesino dell’Alabama, dove del resto sono ambientati tutti i romanzi della scrittrice. 
A Lost River, Campbell incontrerà personaggi bizzarri: il postino che consegna la posta con la barca, il proprietario del negozio del paese col cuore spezzato e poi c’è lei, la dolcissima bambina che ha come unico amico un pettirosso di nome Jack! 
Non bisogna lasciarsi ingannare dall’inizio “tragico” del libro… In questo piccolo paesino possono accadere dei miracoli… È un racconto tenero e dolce che vi lascerà con una bellissima sensazione di speranza nel cuore!

martedì 19 aprile 2011

L'eReader e i suoi seguaci!

Oggi vorrei condividere con voi una mia personalissima riflessione..
Stamattina ero sul treno per andare al lavoro. Sapete che su questi mezzi di trasporto si incontrano persone di ogni genere @_@ ma non è di questo che voglio parlarvi oggi.
Vorrei parlarvi di uno strumento che ha avuto un discreto successo in Italia: l'eReader. 
Mi è venuto in mente perché questa mattina una ragazza stava leggendo un ebook su questo lettore elettronico.. beh, ci ho riflettuto su e la mia conclusione è che preferisco di gran lunga i cari bei libri di carta.. quando vado in libreria adoro osservare le copertine, farmi catturare da loro, prenderli in mano, sfogliarli e sentirne l'odore.... e vi confesso anche un piccolo segreto: quando sono in metro o, appunto, sul treno, non posso fare a meno di guardarmi intorno e se qualcuno ha un libro in mano aguzzo la vista e cerco di capire cosa sta leggendo.. a volte faccio anche un giochino tra me e me (vi starete chiedendo se sono normale!! E' che a volte sto così spiaccicata che non posso fare altro che muovere gli occhi!!)  - comunque, se non riesco a vedere la copertina del libro leggo qualche riga e mi diverto a scoprire se è un libro che ho già letto oppure no! 
A parte questo, ve ne volevo parlare anche perché è una cosa che ho provato io stessa.. sì lo confesso, ho peccato!!! Ho l'iPhone, e per curiosità ho scaricato qualche libro gratuito, soprattutto i classici.. insomma, mi sono cimentata nella lettura di "A Christmas Carol" di Dickens (ovviamente libri in italiano non se ne trovano!) e devo dire che dopo il primo capitolo mi sono stancata.. non che mi dessero fastidio gli occhi, perché puoi abbassare la luminosità o puoi scegliere la pagina color seppia cosicché ti dia meno fastidio, ma non traevo nessun piacere dalla "lettura elettronica"... vero è che non è la stessa cosa dell'eReader ma siamo lì!
Beh ragazzi, tutto questo per dire che non sono assolutamente contro la tecnologia, anzi, ma in certi casi è meglio, secondo me, restare così come stiamo....



lunedì 18 aprile 2011

Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett

Ricordo che, in seconda media, l’insegnante di italiano una volta al mese ci portava nella biblioteca della scuola (non pensate chissà cosa, era una saletta con un lungo tavolo e un centinaio di libri, non di più!) e ci faceva scegliere un libro da leggere e di cui poi dovevamo preparare una scheda del tipo: trama, personaggi e morale. 
Insomma, la prima volta che mi portò in “biblioteca” fui attratta da “Il giardino segreto” (1909): fu il primo libro della mia vita e penso di poter affermare con certezza che grazie a questo piccolo capolavoro nacque la mia folle passione per i libri. 
L’autrice è famosa per aver scritto “Il piccolo Lord” (1886) che sicuramente voi tutti conoscerete, ma credo che questo libro valga la pena di essere letto, non solo dai bambini, anche dagli adulti. 
La piccola Mary Lennox, una bambina dispettosa, viene cresciuta dalla sua bambinaia perché i genitori sono assenti e superficiali. Quando resta orfana di entrambi si trasferirà dallo zio, il nobile Lord Craven che vive in un castello desolato a Misselthwaite. La piccola viene a sapere che lo zio ha fatto chiudere il bellissimo giardino del castello perché vi morì la moglie, cadendo dall’altalena. Mary, però, ritrova la chiave del giardino scoprendo un luogo meraviglioso e ne fa il suo rifugio segreto. Nel frattempo, scopre anche di avere un cugino, Colin, rinchiuso in una stanza del castello perché malaticcio. 
I due diventeranno grandi amici e si aiuteranno a vicenda. 
Qualcuno di voi avrà visto anche il film immagino, ne esistono 3 versioni, la più recente è del 1993 (l’avrò visto una decina di volte!!). E' una storia piena di amore e soprattutto di amicizia, questo meraviglioso e forte legame che può rendere le persone migliori.

Zia Mame di Patrick Dennis

Venne pubblicato in America nel 1955 e in seguito in Italia, ma con poco successo. 
Nel 2009 venne riproposto da Adelphi e divenne un bestseller!! 
L’autore (Patrick Dennis è uno pseudonimo), prendendo vagamente spunto dai suoi episodi personali e da quelli di sua zia, narra le vicende di una ricca ed eccentrica signora newyorkese, Mame Dennis, che adotta il nipote Patrick rimasto orfano di padre e di madre. Gli episodi narrati in ogni capitolo sembrano scollegati tra di loro, ma la storia segue un filo storico partendo dall’America degli anni ’20, passando per la crisi del ’29, il proibizionismo fino ad arrivare ai primi anni ’50. 
La protagonista vi trascinerà in un vortice di feste in maschera, nei posti più bizzarri della terra, contornata da personaggi particolari tanto quanto lei.. sempre prendendosi cura del nipote, che, nonostante la zia un po’ pazzerella, cresce del tutto normale!! 
Alla fine del libro vi garantisco che Zia Mame vi rimarrà nel cuore! E' un libro che vale, se poi volete farvi un sacco di risate ve lo consiglio caldamente!
Ps: per chi fosse interessato, c’è anche il seguito di questo romanzo (che ancora non ho letto ma sono curiosa!) “Intorno al mondo con zia Mame”.

venerdì 15 aprile 2011

Quel caffè in Mulberry Street di Sharon Owens


In quel piccolo caffè di Mulberry Street, a Belfast (l’autrice è nata in Irlanda), sembra che le cose siano perfette e che i coniugi Stanley vadano d’amore e d’accordo. Apparentemente però. Perché Penny Stanley è insoddisfatta della sua vita e, ahimè, del suo matrimonio con Daniel che l’ha sposata unicamente perché proprietaria del caffè. Daniel ha avuto un’infanzia triste e piena di sacrifici, cosicché cerca di rifarsi una vita sposando Penny. 
Da quel giorno non ha fatto altro che lavorare e lavorare, costringendo Penny ad abitare in un appartamentino sopra il caffè quando potevano tranquillamente permettersi di comprare una casa tutta loro. Per fortuna Penny si sveglia e capisce che quella non è la vita che aveva sempre desiderato. Cambia look, si rifà il guardaroba, caccia Daniel dal letto coniugale e si trova un amante. 
Ma è davvero questa la soluzione a tutti i suoi problemi? 
Il libro mi è piaciuto molto, soprattutto dal momento in cui Penny inizia a capire che c’è qualcosa che non va nella sua vita e si ribella. 
Come sempre – o quasi :-) – vi lascio il link dell’autrice! Dalla Home Page potete anche accedere al suo blog!! 

giovedì 14 aprile 2011

Assassinio allo specchio di Agatha Christie


Eccomiiiii!!! Come promesso oggi vi parlerò del primo giallo della mia vita... 
Prima però vorrei fare una minuscola introduzione sul romanzo "giallo".. non vi annoierò giuro! E' solo una piccola curiosità sull'origine di questo termine per quanto riguarda i romanzi di genere poliziesco.
Il termine "giallo" viene usato solamente nella lingua italiana ed è dovuto alla collana "Il Giallo Mondadori", ideata da Lorenzo Montano e pubblicata in Italia da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929. Naturalmente il termine giallo deriva dal colore della copertina e ha sostituito in Italia quello di poliziesco.
Probabilmente la nascita di questo genere di romanzi coincide con la pubblicazione, nel 1841, de "I delitti della via Morgue" di Edgar Allan Poe. È a questo personaggio che in qualche modo si rifà Arthur Conan Doyle nel creare quello molto più famoso di Sherlock Holmes.
Da questo momento in poi, il genere ha conosciuto sempre maggior fortuna. Numerosi scrittori si sono ispirati al genere giallo tra cui la nostra Agatha Christie, che ha creato personaggi come Hercule Poirot e Miss Marple.

Ed eccoci a noi. "Assassinio allo specchio" ("The Mirror Crack'd from side to side" - il titolo inglese è tratto da un verso di Alfred Tennyson).
Protagonista, anche se in questo romanzo si vede poco ma risulta come sempre decisiva, è la vispa Miss Marple, che vive nel placido paesino di St. Mary Mead.
Nel villaggio arriva una famosa attrice, Marina Gregg, che, per l'occasione, organizza un ricevimento in grande stile nella villa dove si è trasferita col marito. Durante la festa, invita un ristretto gruppo di persone importanti all'interno della villa per presentarsi, tra cui una certa Heather Badcock insieme al marito. Dopo essersi presentata a Marina, Heather ha un malore e muore.
Da qui iniziano le indagini, viene interpellato anche l'ispettore Craddock di Scotland Yard, amico di Miss Marple. Non posso svelare di più!
Beh, ragazzi, volete sapere se mi è piaciuto? La risposta è : Sììììì.
E' davvero un romanzo ricco di colpi di scena! E la Marple? Mi ha fatto morire dalle risate, costretta a casa a causa di un malore con una signora decisamente mooolto invadente a badare a lei... mi è dispiaciuto solo vederla poco all'azione, ma anche i personaggi di contorno non erano male. Mi piace soprattutto perché è un'attenta osservatrice della natura umana, è arguta e arzilla, non le sfugge niente!
Comunque ero talmente entusiasta quando ho finito di leggerlo che sono corsa a comprarne un altro!!! ;-)
ps: tra l'altro da questo libro è stato tratto un film nel 1980 con.. indovinate chi? Angela Lansbury (la futura Signora in Giallo) nel ruolo di Miss Marple! 

"La signorina Jane Marple sedeva vicino alla finestra che dava sul giardino, una volta fonte d'orgoglio per lei. Già da parecchio tempo, il dottore le aveva proibito di occuparsi attivamente di giardinaggio. Il vecchio Laycock, che andava da lei due volte alla settimana, faceva senza dubbio del suo meglio. Ma il suo punto di vista circa "il meglio" differiva molto da quello della signorina Marple. Lei sapeva esattamente quello che voleva e quando lo voleva, e istruiva l'uomo a dovere".

mercoledì 13 aprile 2011

Le amiche del venerdì sera di Kate Jacobs

È un racconto delizioso e commovente che trasporta il lettore nel mondo della maglia… un piccolo negozio di filati nel cuore di Manhattan, che sopravvive grazie alla forza e al coraggio della proprietaria, Georgia Walker, la quale ha conosciuto la difficoltà di crescere una figlia da sola. 
Intorno a lei ruotano diversi personaggi femminili e il gruppo del venerdì sera nasce un po’ per caso… le clienti si attardano per chiedere consigli cosicché la maglia diventa una scusa per riunirsi dopo la chiusura del negozio: un caffè, i dolci preparati dalla figlia di Georgia, Dakota, quattro chiacchiere fanno sì che le clienti stringano una forte amicizia basata sulla solidarietà femminile. 
La magica atmosfera, però, viene spazzata dall’improvvisa entrata in scena dell’ex di Georgia che vorrebbe iniziare a fare il padre dopo 12 anni. 
Verso la fine del libro la scrittrice lascia il lettore con l’amaro in bocca da una parte, ma dall’altra ci fa gioire un po’ per il ritrovato rapporto tra padre e figlia. 
È un libro consigliato non solo a chi ama la maglia, ma anche a chi ama le atmosfere intime e piacevoli che solo le donne riescono a creare! Presto leggerò anche il seguito: “Le sorprese del venerdì sera”!
Vengo or ora a conoscenza (e di questo ringrazio la mia amichetta Marianna) dell'esistenza del sito internet del negozio Walker&Daughter: 
Dategli un'occhiata, è molto carino!! :-)

martedì 12 aprile 2011

La regina della casa di Sophie Kinsella

Oggi vorrei consigliarvi un libro della Kinsella che forse è un pochino meno conosciuto della saga di Becky Bloomwood, "La regina della casa" (il titolo inglese lo vedete in copertina). 
Lo consiglio a tutti, in particolare a chi ha bisogno di tirarsi un po' su, a chi magari è super stressato a causa del lavoro e a chi pensa di voler cambiare vita (lavoro soprattutto!) ma non ne ha il coraggio... insomma, questo romanzo vi darà la forza per affrontare la vita di tutti i giorni e il coraggio di guardare le piccole cose che possono sembrare banali da un’altra prospettiva. 
Samantha Sweeting è un avvocato molto in gamba che lavora in un noto studio legale di Londra. Lavora giorno e notte, è instancabile e le sue consulenze costano una fortuna; ma proprio quando sta aspettando la nomina (certa) a socio dello studio si accorge di aver commesso uno sbaglio enorme. Sconvolta fugge dallo studio e si ritrova in aperta campagna. Fuori di sé bussa ad una casa per chiedere aiuto, ma i padroni la scambiano per la domestica che sarebbe dovuta arrivare di lì a poco. 
Viene assunta su due piedi, Samantha accetta senza esitare, ma non ha la più pallida idea di come si prepari un tramezzino né di come si tiene pulita e in ordine una casa. Ne succederanno delle belle! 
Ps: ve l’ho detto che trovate la Kinsella anche su Facebook? Con tante news e concorsi a cui tutti possono partecipare! :-)
Extract: "Samantha, Samantha . . ." Maya (beauty consultant) shakes her head. "You're here to relax. To take a moment for yourself. Not to send emails. It's an obsession! An addiction! As evil as alcohol. Or caffeine."
Samantha: "For goodness' sake, I'm not obsessed. I mean, that's ridiculous. I check my emails about once every . . . thirty seconds, maybe."

lunedì 11 aprile 2011

Il libro del domani di Cecelia Ahern

In attesa di Agatha e Miss Marple vorrei parlarvi di un altro libro...
Poco tempo fa ho recensito un altro romanzo di questa autrice, Cecelia Ahern, "Grazie dei ricordi". 
"Il libro del domani" (il titolo in inglese questa volta è identico: "The Book of Tomorrow" è una storia diversa, anche se torna il tema del destino già presente nell'altro romanzo. 
La protagonista qui è una sedicenne, la cui vita viene sconvolta dalla morte prematura del padre, il quale poi si scopre che aveva contratto molti debiti, quindi Tamara e sua madre sono costrette a lasciare Dublino e la loro casa per essere ospitate dal fratello di lei, Arthur, e dalla moglie, Rosaleen, in un paesino di campagna, la contea di Meath. 
Appena giunte lì, Tamara ha molto tempo per stare un po’ da sola e comincia a esplorare i terreni circostanti che la porteranno al castello di Kilsaney, semidistrutto da un incendio, ma con il quale stabilisce immediatamente un legame speciale. 
Durante una delle sue passeggiate, si imbatte in una bizzarra biblioteca ambulante. Affascinata dalle pile di vecchi libri, e da Marcus, il ragazzo molto carino che se ne occupa, Tamara scopre un piccolo tesoro: un libro diverso da tutti gli altri, senza autore né titolo, chiuso da un fermaglio dorato. Un libro capace di raccontare ciò che ancora non è stato scritto. 
Non posso svelare di più, ma posso dirvi che la storia vi catturerà e affascinerà.. sembra quasi un giallo, non vedevo l’ora di prendere in mano il libro per scoprire che cosa mi avrebbe svelato la storia!
ps: qui vi lascio il sito dell'autrice: http://cecelia-ahern.com/

venerdì 8 aprile 2011

Agatha e Miss Marple

.... abbiate solo un pochino di pazienza ragazzi ... di solito sono una DIVORATRICE (letteralmente) di libri, ma questa volta voglio, anzi, DEVO prendermela con calma, perché per la prima volta in vita mia ho preso in mano un libro giallo! Ieri per essere precisi..
Eh sì, non ne ho mai letto uno, non lo so, ho sempre preferito "vederli" piuttosto che leggerli, considerato anche il fatto che, notoriamente, mio marito deve sempre spiegarmi quello che succede... ma più che altro perché quando guardo i film, in genere la sera, spengo totalmente il cervello.. non ho voglia di pensare o sforzarmi di seguire la trama.....
perciò tra un pochino vi farò avere le mie impressioni sul PRIMO GIALLO DELLA MIA VITA!!!! Abbiate fede! @_@

giovedì 7 aprile 2011

Letto&Biscotti di Sarah Bilston

Forse è un libro da evitare per chi aspetta un bambino e a chi non ne ha ma li vorrebbe avere fa passare un po’ la voglia. ;-)
Ma Quinn, per gli amici Q, avvocato di successo, dimostra di avere un grande coraggio e una forte determinazione dopo che la ginecologa le annuncia che dovrà passare gli ultimi mesi di gravidanza a letto, perché la pancia è troppo piccola! (In effetti il titolo inglese “Bed Rest” dice tutto!). 
Il marito Tom sembra troppo preso dal suo lavoro per occuparsi di lei e del bambino, ma Q non si scoraggia. Ci sono i vicini e le sue amiche, che le tengono compagnia con i loro racconti di avventure e storie d’amore e le chiedono consigli. Q aiuterà anche la simpaticissima vicina di casa greca a risolvere un caso molto difficile. E poi ci sono i suoi biscotti preferiti al cioccolato e i panini take away a tirarla su di morale! 
Il racconto è divertente, nonostante la trama si sviluppi interamente all’interno di un appartamentino di New York! 




mercoledì 6 aprile 2011

Nanà di Émile Zola

Dopo circa due anni ho ripreso in mano un grande romanzo dell’800 che non avevo mai letto... sì, voi non lo sapete, ma sono una grandissima appassionata di letteratura italiana e straniera (tedesca, francese, inglese, russa e chi più ne ha più ne metta!) diciamo dal periodo che va dal 700 al 900. 
Dicevo “ho ripreso in mano” perché da quando ho cambiato lavoro ho cambiato anche genere di letture... ho sentito il bisogno di qualcosa di più, non so come dire, “leggero”! Non fraintendetemi... adoro sempre i grandi romanzi, un giorno rileggerò volentieri “Anna Karenina” o “I dolori del giovane Werther”, ma adesso come adesso non ce la faccio.... a questo punto vi starete chiedendo perché ho deciso di leggere “Nanà”.. beh, è stato per puro caso... ero in giro per lavoro, in quel momento non avevo niente da leggere e così, passando davanti al giornalaio, ho visto che stavano facendo delle offerte sui grandi romanzi dell’800 e ho deciso di comprare “Nanà”, dato che tutti gli altri li avevo già letti. 

Nanà” (1880) fa parte del ciclo dei Rougon-Macquart, una serie di romanzi che raccontano la realtà sociale del tempo, descritti con realismo. 

Nanà è una ragazza che proviene da un ceto molto basso. Tenta la strada del teatro riscuotendo molto successo, nonostante non sappia affatto recitare né cantare, ma la sua bellezza giunonica incanta il pubblico. 
Abbandona però presto questa strada per dedicarsi a una vita fatta di stravizi, dilapidando il patrimonio dei suoi numerosissimi amanti, attori, marchesi, conti che cadono tutti come mosche intorno a lei... vuole vendicarsi di quella falsa borghesia che la circonda e che crede di essere senza peccato, e si vendicherà seminando cadaveri e distruzione intorno a lei “senza accorgersene”, come dice Zola. 
L'autore è bravissimo nella descrizione della società parigina del suo periodo, dei suoi vizi e delle sue sregolatezze. Il disgusto per certe abitudini si radica nel lettore e si vorrebbe essere lì per sventolare ai quattro venti la loro ipocrisia.
Per apprezzare Nanà bisogna imparare a capirla, a comprendere le ragioni del suo comportamento, ma io, sinceramente, non sono riuscita a capirla fino in fondo.
È un romanzo che comunque consiglio a chi è appassionato di letteratura francese e, in particolar modo, di quest’epoca.

lunedì 4 aprile 2011

Cosa farebbe Audrey? di Pamela Keogh

Sottotitolo: “I segreti di Audrey Hepburn per essere irresistibili in ogni momento della vita”. 


Consiglio questo libro a tutte le fan di Audrey … come me... ma non solo! E' un libro per tutte le donne!
Nonostante io l’abbia conosciuta da poco e solo grazie a mia madre, mi sono subito innamorata di questa splendida attrice, con quegli occhioni da cerbiatto che hanno incantato e continuano a incantare tutti, uomini e donne. 
Il libro non è una biografia vera e propria dell’attrice, ma è una sorta di diario in cui vengono profusi consigli di ogni genere basandosi sulla personalità e sulle vicende di Audrey. Consigli sullo stile (grazie a lei e alla collaborazione con Givenchy le ballerine e i tubini neri spopolarono), su come comportarsi al lavoro, su come gestire le situazioni amorose e le vicende tristi che possono accadere nel corso della nostra vita. 
Audrey Hepburn viene descritta così come la immaginavo… una persona bella non solo fuori ma soprattutto dentro, un animo gentile e sensibile, una diva davvero di altri tempi, niente a che vedere con le “star” che si vedono oggi. Nessuna delle persone che l’hanno conosciuta ha mai parlato male di lei, non si poteva dire niente di negativo nei suoi confronti. È sempre rimasta coerente con se stessa, per tutta la vita, era ottimista ed entusiasta, si è sempre rialzata dopo terribili delusioni, e ha fatto dell’umiltà e della riservatezza (forse anche eccessiva) i suoi maggiori punti di forza. 
Il libro è un po’ troppo ripetitivo, ma lo consiglio anche solo per i disegni stilizzati che si trovano all’inizio di ogni capitolo nei toni del rosa e del grigio. E se non avete mai visto “Colazione da Tiffany”, o “Sabrina” o “Come rubare un milione di dollari e vivere felici” correte a comprare i DVD!!! Anche voi ne resterete incantati…