Un altro libro della Flagg.. non vi siete stancati di lei vero? I suoi libri sono così adorabili!! ^_^
Già il titolo del romanzo fa sognare... anche se la storia non si svolge interamente in questo bellissimo paesino del Missouri ma, soprattutto nella prima parte, il racconto si svolge a New York.
"Da bambina passava ore a guardare la gente attraverso i vetri delle finestre. [...] guardava la gente dentro le case, e le sembravano tutti felici e contenti. Le sarebbe piaciuto entrare anche lei in una di quelle case, ma non sapeva come fare. Aveva sempre creduto che, se avesse trovato l'appartamento giusto nel palazzo giusto, forse tutto sarebbe cambiato [...] Ovunque andasse a vivere, non si sentiva mai a casa. A dire il vero, non sapeva neppure che cosa volesse dire avere una casa".
Dena è una giovane giornalista televisiva brillante e in carriera, oltreché meravigliosamente bella. Purtroppo deve scontrarsi con la dura realtà del mondo della televisione e di una città difficile e frenetica come New York. Infatti si sente molto sola e ha seri problemi di salute che cerca di camuffare con l’alcool e le pasticche, ma verranno fuori in maniera prorompente, rischiando anche la vita. Andrà da una psicologa che riuscirà ad aiutarla, nonostante sia un soggetto molto difficile da trattare. Così scopriamo che Dena non ha superato l’abbandono da parte della madre quando aveva 15 anni.
Dena tornerà al suo paese d’origine, Elmwood Springs, dove scoprirà di avere dei parenti un po’ schizzoidi ma molto affettuosi, personaggi che ritrovate anche in “Torta al caramello in Paradiso”: la nevrotica Norma, il paziente marito Macky e la simpaticissima Zia Elner. All’inizio Dena è un po’ spaventata, ma pian piano si abituerà alla sua bizzarra famiglia e scoprirà anche cosa è veramente successo alla madre.
Vi assicuro che resterete a bocca aperta!
Devo però dirvi che in questo romanzo sono presenti molti flashback che, anche se non li amo particolarmente, in questo caso sono necessari alla trama per far conoscere personaggi ed eventi fondamentali. Non appesantiscono comunque il racconto e non confondono le idee, parola d’onore!
Mentre leggevo venivo sopraffatta da sentimenti diversi tra loro ma tutti ugualmente forti: rabbia, commozione, felicità, divertimento condito da risate fino alle lacrime!
Mi piace quando ritrovo personaggi a cui mi ero affezionata nei romanzi letti precedentemente... è come se li conoscessi da tanto tempo e facessi ormai parte della loro vita! E poi sono così pieni di vita, soprattutto l'adorabile Zia Elner che vi farà morire dalle risate con le sue uscite apparentemente senza senso!! "Norma è una drogata delle pulizie. 'Norma', le ripeto sempre, 'se ti venisse un infarto dopo colazione, prima di chiamare l'ambulanza aspetteresti di aver lavato i piatti'!".
Ah, una cosa: durante e alla fine della lettura verrete presi dal folle desiderio di preparare le valigie e scappare di corsa a Elmwood Springs!!! ;-)
"A volte mi siedo da sola in cucina e piango... poveri piccoli esseri umani. Si ritrovano scaraventati in questo mondo senza sapere minimamente da dove arrivano e che cosa devono fare, o per quanto tempo dovranno restarci. O dove andranno a finire dopo. Eppure, che il cielo li abbia in gloria, la maggior parte di loro si sveglia al mattino e passa la giornata cercando di dare un senso a tutto questo. E allora non si può fare a meno di amarli. Non è così? Mi chiedo come mai i casi di pazzia non siano molto più numerosi!". (Zia Elner)
"A volte mi siedo da sola in cucina e piango... poveri piccoli esseri umani. Si ritrovano scaraventati in questo mondo senza sapere minimamente da dove arrivano e che cosa devono fare, o per quanto tempo dovranno restarci. O dove andranno a finire dopo. Eppure, che il cielo li abbia in gloria, la maggior parte di loro si sveglia al mattino e passa la giornata cercando di dare un senso a tutto questo. E allora non si può fare a meno di amarli. Non è così? Mi chiedo come mai i casi di pazzia non siano molto più numerosi!". (Zia Elner)