Avete presente quando leggete un titolo che subito vi attira così come la copertina e vi aspettate chissà cosa, magari un racconto divertente, frizzante, persino romantico che oltretutto parla di quegli oggetti meravigliosi che ti aiutano a fantasticare e a perderti in mondi inimmaginabili e invece vi trovate davanti un romanzo che tutto sembra essere tranne che divertente, frizzante e romantico! Una delusione insomma!
Ecco, a me è successo con questo romanzo.
Siamo a Los Angeles. Dora è una trentacinquenne con due matrimoni falliti alle spalle, senza un lavoro ma che vive da miliardaria, spendendo soldi per abiti e, naturalmente, libri. Fin da piccola la mamma portava lei e la sorella, Virginia, a fare “gite letterarie”, a visitare i luoghi in cui gli scrittori hanno vissuto e scritto, finché non ci fu un incidente stradale dovuto al fatto che la madre era un’alcolizzata.
Un giorno Dora, durante una delle sue visite in libreria, scambia quattro chiacchiere con Fred, che lavora lì: Fred è affascinante, colto e divertente. Escono insieme per un po’, lei conosce anche la madre e la nipote che “adotterà”.
Quando però ci sono problemi all’orizzonte, Dora si immerge in una delle sue “orge letterarie”, si chiude in casa per giorni isolandosi dal resto del mondo, e tra un bicchiere di vino e l’altro divora libri di qualsiasi genere, a seconda dell’umore, per giorni e giorni.
Ma cosa succede quando incontra il suo ex marito Palmer? Riuscirà a rimettere ordine nella sua vita senza l’aiuto dei libri?
Sarà che il romanzo è stato scritto a due mani, sarà che le mie aspettative erano superiori, sta di fatto che non so come ho fatto ad arrivare fino alla fine. La storia non scorre affatto, l’utilizzo dei flashback è assordante, spesso si perde il filo del tempo: ora sta parlando del presente o del passato? E bisogna tornare indietro a rileggere per afferrare la situazione. L’uso delle parentesi è spropositato, alcune affermazioni sono assolutamente senza senso: voglio dire, c’è bisogno di spiegare cosa significa quando uno - per gioco - si punta il dito alla tempia e preme il grilletto (“gesto universale che significa questo questo e questo”...)??
L’unica certezza è che, se siete alla ricerca di spunti per letture interessanti e colte, il libro ne è pieno zeppo! Certo, a volte si tratta di un elenco assurdo di trame e storie, come quando la protagonista mette a soqquadro la sua libreria e nel frattempo spiega di cosa trattano i libri che sta gettando contro la parete @_@
Purtroppo non sono riuscita a trovare un senso a questa storia. Dora non suscita simpatia, anzi! Anch’io adoro leggere, ma sfuggire come fa lei alla realtà che ci circonda non può portare niente di positivo nella propria vita!