Ciao a tutti!
Sono stata un po’ assente dal mio e dai vostri blog per motivi personali, non vogliatemene! Purtroppo non è un bel periodo, ma sono fiduciosa che le cose si sistemeranno.
Vi avevo promesso che vi avrei raccontato del matrimonio pugliese, ma sicuramente la mia amica Marianna lo ha fatto meglio di me! Comunque siamo state davvero bene, ci hanno trattato come delle principesse e ci siamo divertite molto! Grazie Bella!
Parlare di libri mi fa distrarre, perciò eccomi qui a raccontarvi degli ultimi romanzi di Federica Bosco: “Innamorata di un angelo” e “Il mio angelo segreto”. Qualcuno di voi li ha letti?
Li ho finiti tutti e due alla velocità della luce e sono in attesa dell’ultima parte della trilogia, “Un amore di angelo”, che uscirà a ottobre.
Mia è la protagonista, una sedicenne che ama la danza più della sua stessa vita e il suo sogno è entrare nella Royal Ballet di Londra. Mia però ha un altro amore che la consuma fin da quando era piccola: è perdutamente innamorata di Patrick, il fratello della sua migliore amica, Nina.
Mia vive con la madre, dato che i genitori sono separati e il padre vive da anni con un’altra donna dalla quale ha avuto due gemelli.
Il rapporto con la madre è fatto di alti e bassi, si coccolano e si scontrano soprattutto sulla Royal perché, anche se Mia riuscisse a entrare, la madre non riuscirebbe a pagare la costosa retta. Mia di nascosto chiede aiuto alla nonna ricca, con la quale la madre non ha più rapporti, e da qui nasceranno diverse complicazioni, anche perché il compagno della madre di Mia, l’adorabile pasticcione Paul, le dà manforte.
Nel frattempo Mia vive una storia d’amore con un suo compagno di scuola, Carl, il quale è innamorato pazzo di lei, ma non è contraccambiato. Dopo diverse telefonate e chiacchierate Patrick, che spesso è fuori Londra perché lavora nella marina militare, si rende conto che Mia non è più una ragazzina e si innamora pazzamente di lei. La felicità dei due è indescrivibile, ma destinata a finire presto. Patrick annega in mare per salvare il cane di Mia. Il primo libro finisce con Mia che ha tentato il suicidio in quello stesso mare che gli ha portato via il suo grande amore. Ho dovuto iniziare immediatamente il secondo romanzo, sono rimasta scioccata dalla fine del primo!!
Nel secondo Mia si sveglia dal coma grazie alla voce di Patrick che continuerà a sentire per tutto il romanzo, cosicché i due ragazzi possono vivere finalmente il loro amore e dirsi tutto quello che non erano riusciti a raccontarsi prima, anche se in maniera un po’ particolare.
Una parte importante della storia è occupata dal periodo toscano di Mia, che si trasferirà per un po’ dalla nonna che vive a Firenze. La convivenza con la nonna sarà difficile, perché ha una personalità molto forte, indipendente, orgogliosa e testarda, come la nipote del resto!
Basta, non ve la faccio troppo lunga, ma vi lascio con degli interrogativi: Mia tornerà a ballare? Riuscirà a entrare nella Royal? E Patrick resterà con lei?
La Bosco è una scrittrice formidabile! Ha la capacità di coinvolgere il lettore con ogni singola frase, fa piangere e ridere a ogni pagina. La scrittura è scorrevole, sapientemente ironica, mai banale. I suoi personaggi sono vivi, limpidi, come se il lettore li avesse davanti agli occhi e sono descritti perfettamente, ognuno con un carattere distintivo: Mia è un’adolescente testarda e litigiosa, ma sa anche essere matura, a volte più dei genitori stessi; la madre ha dovuto convivere per anni con la nonna, una vera e propria dittatrice che però non si può non amare, con tutte le sue stravaganze! E Paul, il compagno della madre, che all’inizio è insopportabile, ma grazie alla bravura dell’autrice, alla fine gli si vuole bene come a un papà. E poi c’è il meraviglioso perfetto Patrick, con la sua famiglia perfetta, che tanto perfetta alla fine non è! Chi non vorrebbe accanto un uomo come lui, bello, forte, coraggioso e generoso?
Una grande, bellissima, struggente storia d’amore moderna.
Grazie Federica!
“Innamorata di un angelo”: "Quello che mi fu chiaro da quel momento in poi era che diventare adulti significava negoziare quotidianamente il male minore e accettare un sacco di compromessi. E se quello significava davvero diventare grandi, avrei voluto smettere di crescere all'istante".
“Il mio angelo segreto”: "Il nostro amore si era rifiutato di lasciarsi inghiottire dalla morte e questo non era un problema degli altri, era una cosa che riguardava solo noi. Avevamo avuto la fortuna di conoscere l'amore perfetto, unico e totale e, forse, eravamo stati puniti per questo".