‘ngiorno a tutti, come state?
Dunque, io ho trascorso un weekend pazzesco ragazzi! A cominciare da giovedì mattina: alle 8 parrucchiera, poi estetista e a casa a preparare la valigia. Perché? Beh, mio marito, mia cognata e io dovevamo raggiungere i miei suoceri a Biella, perché la cugina di mio marito si laureava in Medicina. Arrivo giovedì sera, proclamazione venerdì alle 2 (è stato davvero emozionante!), rinfresco, cena in un posto meraviglioso, a Oropa, faceva un freddo!! Sabato mattina sveglia presto, treno per Roma, tappa a casa dei miei per festeggiare “brevemente” il mio compleanno, cambio d’abiti e via a Santa Marinella per il matrimonio di una mia amica @__@ e siamo ancora vivi!!! ^_^’ più o meno :-/
Ieri però eravamo in stato comatoso, buttati sul divano come due amebe tutto il giorno! Poi la sera ho festeggiato di nuovo il compleanno con i miei amici :-)
Allora, veniamo a noi. Come promesso oggi posto la recensione dell’ultimo libro che ho letto: “Alta marea a Cape Love” di Viviana Giorgi, edito da Emma Books.
Emma Books è una casa editrice unicamente digitale che pubblica romanzi femminili di ogni genere. Era da un po’ che la seguivo con interesse e la scorsa settimana mi hanno scritto per chiedermi di recensire questo romanzo, potevo mai tirarmi indietro??
Naturalmente l’ho letto tutto d’un fiato e... mi è piaciuto!
Gioia, la protagonista del libro, viene invitata alle nozze (le quinte!!) di zia Arianna a Cape Love, un paesino del Maine.
Gioia, pur sapendo che dietro l’invito di zia Ari di farle da damigella d’onore si nasconda qualche insidia, accetta e parte da Milano alla volta del Maine.
Come pensava, il matrimonio della zia non è un matrimonio normale, infatti si deve vestire da Pocahontas e, mentre la zia è in viaggio di nozze, si dovrà occupare dei suoi cani (un terranova e un bassotto) e dovrà anche aiutare l’amica di Ari, incintissima, a occuparsi della libreria del paese. Come se non bastasse, un ragazzino dolcissimo e suo padre irromperanno nella vita di Gioia fino a sconvolgerla del tutto.
L’autrice scrive molto bene, il racconto è scorrevole, frizzante e lo stile irriverente e sarcastico. I personaggi sono tutti ben descritti, la zia, nonostante compaia soltanto al suo matrimonio, è sempre presente nella vita di tutti, perché è una forza della natura e manovra i fili della vita della sua nipote preferita perché sa che Cape Love è quello che ci vuole per lei!
La protagonista è soddisfatta del suo lavoro, ma è alla ricerca del suo principe azzurro; nonostante non ami particolarmente i bambini, tra lei e Jimmy si instaura subito un bellissimo rapporto. Il lettore non può non innamorarsi di questo bimbo vivace e affettuoso e le lettrici donne cadranno ai piedi del padre, bello e sexy!
L’unica nota stonata, ma è puramente una questione di gusti, è il continuo rivolgersi al lettore nel tentativo di coinvolgerlo nella storia, ma a me personalmente piace sentirmi immersa nel racconto, pensare di essere insieme ai protagonisti, senza il bisogno di sentirmi sempre chiamata in causa.
Comunque è una storia d’amore coinvolgente, condita da scene piccanti e contornata da personaggi indimenticabili (come le vecchiette che sarebbero le protagoniste perfette de La signora in giallo!) e da panorami mozzafiato!
Un’altra perfetta lettura estiva!
Credo che terrò d’occhio questa autrice, ha scritto altri libri che voglio leggere e penso che la Emma Books meriti di avere successo!
Miei cari lettori, auguro a tutti voi delle splendide e rilassanti vacanze! Il blog chiude, ci si rivede a settembre!
E come sempre...
ABBUFFATEVI DI PAROLE ^_^
“Quando le due fuori di testa si dirigono trillando verso il punto dove si terrà la cerimonia – perché la cerimonia si terrà qui al faro, se ancora non l’aveste capito, nel giorno del solstizio d’estate – ne approfitto per darmela a gambe, seguita dalle due bestie che pure di Woodstock hanno le scatole piene. Prendo il sentiero che scende al mare più veloce di una capretta di Heidi, con Paraspifferi alle calcagna e Armageddon già in esplorazione sulla spiaggia.
Che meraviglia!
Immaginate: l’oceano blu e spumeggiante davanti a me, rocce rosse alle mie spalle e un’incredibile spiaggia che si snoda per qualche centinaio di metri in entrambe le direzioni. Chiudo gli occhi e alzo il viso al sole, fregandomene per una volta degli UVA, e torno in pace con me stessa. Che stia anch’io diventando un po’ new age? La sola idea mi fa sobbalzare d’orrore. Riapro gli occhi e mi sento chiamare: «Joy, Joy, sono qui».”